PLoS One, la nuova rivista on line di casa Public Library of Science, è on line da pochi giorni con la sua Beta version e contiene già decine di articoli, raccolti tra la presentazione pubblica di giugno e oggi.
PLoS One sarà una rivista scientifica di tipo nuovo, nella quale la classica peer review, il controllo fatto da esperti nominati dalla rivista, sarà sostituito con la open peer review: i lettori della rivista, cioè tutti i ricercatori, potranno commentare gli articoli, votarli, trovare gli errori e aiutare gli autori a migliorare il loro lavoro.
Nel frattempo, con tempistica perfetta, Nature ha dichiarato in un editoriale sul numero di questa settimana che il suo esperimento di open peer review è naufragato. La più importante (con Science) rivista scientifica del mondo aveva dato la possibilità agli autori di pubblicare articoli on line commentabili liberamente da chiunque si fosse registrato e accreditato. Nei sei mesi di sperimentazione pochissimi autori hanno scelto l'opzione aperta, e ancora meno sono stati i feedback dalla comunità scientifica.
Un flop che però, come ricorda Free lance, potrebbe dipendere da diversi fattori legati alla forma della comunità on line, e PLoS su questo può giocare carte diverse da quelle di Nature.
Ma c'è dell'altro? PLoS One oltre a essere un interessante esperimento è anche un modo per rilanciare le fortune di Public Library of Science, che va forte nelle classifiche degli impact factor ma non naviga nell'oro. Sarà la prima rivista generalista, cioè aperta a tutte le discipline scientifiche, di PLoS: diretta concorrente di Nature e Science. Il fallimento dell'esperimento di Nature è un consiglio disinteressato a quelli di PLoS, una sfida o un colpo basso?
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