Guardare Exit through the gift shop in un multisala di Hollywood è il modo migliore per apprezzare al meglio quelle che per me sono le doti principali di questo film. Attenzione, il regista è il famoso graffitaro inglese Banksi, ma non fatevi trarre in inganno. Il protagonista principale non è lui ma Mr. Brainwash, il nuovo galmourissimo street artist di Los Angeles, capace alla sua prima mostra di vendere pezzi per un milione di dollari ed essere chiamato a creare la copertina di un disco di Madonna. Dalla strada alle case dei collezionisti di Bel Air senza capire nemmeno bene il perché.
La prima parte del film, in cui l’antieroe Thierry, ossessionato dalla sua telecamera e cugino nientemeno che di Invader diventa il filmaker (e complice) di tutti i più famosi artisti della scena losangelina ed europea è fantastica. Esterno notte, camera a mano e si scalano muri, si incollano stencil, si ritagliano cartelloni pubblicitari, si scappa dalla polizia con personaggi del calibro di Invader, Shepard Fairey, Banksi, Zeus e chi più ne ha più ne metta.
La seconda parte è invece la rivelazione di Mr. Brainwash e della sua capacità assolutamente incredibile di svelare al mondo come l’estetica di strada possa essere trasformata in business e moda. E senza nemmeno pretendere di essere un artista! Un capannone a Hollywood, le giuste raccomandazioni, qualche decina di migliaia di dollari – basta ipotecarsi la casa – la copertina giusta sul giornale giusto, e ovviamente il palcoscenico di Los Angeles.
Questo film è il funerale della street art degli anni 00. Dopo averlo visto, non guarderete più uno stencil nello stesso modo. È un film fantastico, scaricatelo.