"In politica come nella pop music, legioni di ragazzine che si strappano le mutande non possono sbagliare". Comincia così l’editoriale del nuovo numero di The Nation, settimanale progressista Usa che racconta la reazione di una folla di giovani donne durante un’apparizione pubblica di Obama. Se poi anche sul mercatino di Fremont si cominciano a vendere mutande autoprodotte con la serigrafia di Barack Obama, dev’essere proprio vero che come scrive JoAnn Wypijewski, se "politicamente non sembra sostanzialmente diverso da qualunque altro neoliberale, come sex symbol è il new man", e ormai "anche i ragazzi stanno diventando ObamaGirls".
Secondo Wypijewski il candidato democratico incarna tutta la voglia dell’America di tornare a essere swimming, di essere sedotta e sentirsi di nuovo sexy dopo gli anni del bushismo. Anche il rapporto con sua moglie è stato qualificato come "hot" da diversi giornali popolari, per esempio da Ebony che ha scritto che quando Michelle sale sul palco con Barack, "you see love on stage". Guardatevi qualche video su YouTube.
A Seattle, una delle capitali liberal d’America, l’obamamania è sin troppo visibile: la percentuale di giardini con un cartello pro-Obama è impressionante, come il numero di persone che fanno campagna per strada. Qui a Fremont sono comparsi addirittura stencil con un tremendo Obama/Che Guevara. E siamo solo all’inizio, mancano ancora tre mesi alle elezioni. Per soffiare un po’ sul fuoco The Stranger, il settimanale alternativo della città, ha chiesto ai lettori di mandare racconti erotici a tema che vengono pubblicati nella nuova rubrica, Obamarotica (“Y-yes,” urlai, “Yes…we…can…” mentre entrava dentro di me…). Un must, e non cercate di immaginare la stessa cosa con Walter Veltroni.
In conclusione, l’editoriale tutt’altro che assecondante di The nation ricorda che "è ancora possibile che gli elettori decidano di legare l’identità nazionale al cadaverico e asessuato John McCain e alla sua moglie zombificata ed ex-tossica". Intanto però, Seattle e tutta l’America democratica si godono un’ondata di obamamania senza precedenti, altro che JFK.

Seattle è la città dove
Chi ha ancora in mente l’immagine del capitalista ciccione con la bombetta e del povero lavoratore magro ed emaciato la può cancellare tranquillamente. Ai nostri tempi l’obesità è affare dei poveri, e chi la studia dovrebbe capire perché colpisce proprio loro. Tanto che SciDev ospita
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Lo so, lo so, LO SO che non bisognerebbe far loro pubblicità gratuita, ma la rivista scientifica sulla creazione è troppo divertente. Una rivista con tutti i crismi, sottoposta a peer review.