Sono le 23.55. Il Doomsday Clock, lo spaventoso "Orologio del Giorno del Giudizio" che segna il conto alla rovescia verso la guerra nucleare, si è mosso in avanti di due minuti. Da oggi mancano cinque minuti a mezzanotte.
Il Bulletin of Atomic Scientists, la rivista fondata da alcuni dei fisici del Progetto Manhattan che dal 1947 registra il pericolo di conflitti atomici muovendo avanti e indietro le lancette del grande orologio situato nell'Università di Chicago, ha fornito tre motivazioni per lo spostamento verso l'apocalisse:
Anzitutto le 27,000 testate nucleari sparse per il mondo, 2000 delle quali pronte al lancio nel giro di pochi minuti. Magari il pericolo non verrà da Stati uniti e Russia, che comunque ne hanno in rampa di lancio un migliaio a testa. Ma le nuove potenze nucleari come Corea del Nord, Pakistan e India, e probabilmente tra qualche anno Iran sono una minaccia crescente.
Poi i cambiamenti climatici, che minacciano di distruggere molti degli habitat della specie umana. Per esempio quello degli Inuit, che tra pochi anni potrebbero trovarsi sciolto il loro bel pack (senza aver mai bruciato un litro di benzina).
Infine lo sviluppo di alcune tecnologie moderne: le biotecnologie, sempre più diffuse e sempre meno controllate, e le nanotecnologie. Mettetele insieme alla vecchia passione del Bulletin per i missili intercontinentali e otterrete un vettore delle dimensioni di un insetto che trasporta patogeni potentissimi in giro per il mondo.
Secondo le decine di scienziati (tra cui diciotto premi Nobel) che costituiscono il comitato scientifico del Bulletin "Siamo sull'orlo di una seconda era nucleare. Il mondo non si trova cosi' tanto in pericolo da quando nel 1945 furono sganciati i primi ordigni atomici su Hiroshima e Nagasaki".
Insomma, è il momento peggiore perlomeno dal 1984, quando l’escalation nucleare di Ronald Reagan portò l'orologio a soli tre minuti dalla fine. Il massimo pericolo è stato raggiunto nel 1953, anno di test nucleari sia per l’Urss che per gli Usa: il Doomsday segnava le 23.58.
Il momento migliore è stato invece il 1991, quando il crollo dell’Unione sovietica e l'entrata in vigore del trattato Start (Strategic Arms Reduction Treaty) lo riportò indietro fino a diciassette minuti dalla fine del mondo. Ma nel 1995 il Bulletin si rese conto che le spese militari erano ritornate ai livelli della guerra fredda. Da allora il Doomsday Clock non ha mai smesso di riavvicinarsi all’ora X.
Qui trovi le dichiarazioni di alcuni dei fisici del Bulletin, tra cui Stephen Hawking.
Qui tutti gli spostamenti della lancetta del Doomsday Clock dal 1947 a oggi.