“Giuliano si era chiesto ancora una volta perché diavolo fosse necessario andare a prendersela su la Nord, la monnezza, che ce n’era più che abbastanza lì da loro.” È così, con un viaggio di monnezza su e giù per le autostrade martoriate italiane dalla pioggia, che anche i Wu Ming esordiscono tra i titoli della collana VerdeNero delle Edizioni ambiente, la serie di noir tascabili di scrittori italiani sponsorizzata da Legambiente e tutta dedicata a esplorare i sudici (in ogni senso) territori delle ecomafie all’italiana, storico nemico dell’associazione ambientalista.
Certo, il collettivo di scrittori bolognese è abituato a ben altre collane editoriali e a tirature da capogiro. Ma questo piccolo Previsioni del tempo (192 pagine, 10 euro) rientra in un progetto interessante: affidare anche alle penne degli scrittori italiani il compito di svelare l’intreccio tra il verde della natura e il nero delle mafie e dei crimini che girano attorno ai business dell’ambiente. Al di là della firma prestigiosa dei Wu Ming, infatti, i motivi di successo di questo libro sono anche altri, e quello della collana VerdeNero, oltre a essere un’idea originale e ad avere altri titoli interessanti in catalogo, si sta rivelando materiale quantomai attuale.
Al centro del racconto dei Wu Ming, come dicevamo, c’è il traffico di rifiuti, la monnezza, l’oro puzzolente che sa arricchire le tasche giuste e con il quale di questi tempi c’è poco da scherzare. Negli ultimi mesi, complice la crisi napoletana che ha tenuto banco sui giornali di tutto il mondo, i rifiuti si sono rivelati come uno dei moloch della nostra società dei consumi e contemporaneamente il simbolo più evidente del disastro operato dalle mafie contro l’ambiente. Se ne sono accorti gli abitanti della Campania, innanzitutto, che dopo mesi di promesse e minacce non riescono ancora a vedere le strade sgombrate della monnezza. Ma se n’è accorto anche il resto del mondo, a colpi di Cnn e mozzarelle alla diossina.
Dall’altra parte dell’oceano per esempio (lo vedremo mai anche qui?) è uscito da poco Garbage!, letteralmente “spazzatura”, un documentario alla Super Size Me per capirci, in cui stavolta una famiglia canadese (i McDonalds, manco a farlo apposta…) smette di gettare i rifiuti che produce e li accumula in garage. Dopo tre mesi di sofferenza il regista, non ancora soddisfatto, li conduce in un’odissea panamericana per pedinare i tir che trasportano la loro spazzatura in giro per il Nordamerica, in una critica del consumismo usa-e-getta e dei suoi effetti devastanti. Una cosetta quasi all’acqua di rose – trovate pure una definizione meno profumata – anche perché in Canada sarebbe molto difficile girare qualcosa come Biùtiful cauntri, l’inquietante documentario ambientato ad Acerra, terra invasa dai rifiuti e martoriata dalle mille discariche abusive gestite dalla camorra, per non parlare dell’inceneritore e degli scontri ambientali, economici e politici che lo circondano.
Anche in Previsioni del tempo al centro della scena c’è un tir, protagonista di un road movie che attraversa l’Italia per consegnare un carico che scotta e puzza in egual maniera. Per portarlo a destinazione, e barattare rifiuti con soldi, soldi, ancora soldi, non ci si ferma davanti a nulla. Così le armi della fiction possono rendere ancora più forti quegli elementi che fanno del business dei rifiuti all’italiana un prodotto tipico quanto la mozzarella di bufala: morti ammazzati, coca, politica, le strade percorse da ogni genere di rifiuto destinato a chissà quale mercato nero.
“Adesso ho un altro affare. Rende di più e soprattutto si rischia molto meno. Si chiama monnezza, dotto’. Perché per noi la monnezza è oro.” Questo non è il libro, ma la dichiarazione rilasciata a un magistrato dal boss Nunzio Perrella, nel lontano 1992. Da allora poco è cambiato, e casomai in peggio. Mettiamola così, allora: “Previsioni del tempo” non è certo il miglior libro dei Wu Ming, anzi a volte patisce il confronto con le loro opere più note. Ma non è detto che l’errore non sia proprio metterlo nello scaffale della narrativa. VerdeNero ci propone degli spunti di riflessione e ci racconta delle storie che potremmo confondere con resoconti giornalistici.
Anche se su quel camion non ci siamo mai stati, sappiamo che di identici ne girano davvero a centinaia. Verso il Sud quelli della camorra, che si aprono la strada a mazzette e pistolettate. Verso la Germania e le discariche riaperte a manganellate quelli dello sbirro De Gennaro. Sarebbe il caso di ripensare a come e perché produciamo i rifiuti, non solo di chiedere legalità.
da Queer, 6 aprile 2008