Mille riviste scientifiche liberamente consultabili dai ricercatori dei paesi poveri. Anche se si tratta soltanto delle riviste di discipline legate all'ambiente, l'apertura dei loro archivi non è cosa da poco per i diretti interessati, gli scienziati dei paesi di Africa, Asia e Sudamerica che hanno un Pil pro-capite minore ai mille dollari (in Italia arriviamo a 27.000).
L'Online Access to Research in the Environment è un progetto lanciato il 30 ottobre dal Programma per l'ambiente dell'Onu e dall'Università di Yale. Per ora sono coinvolte settanta nazioni, ma dal 2008 si aggiungeranno altri trentasette paesi con un Pil pro-capite compreso tra mille e tremila dollari.

Assegnare all'intelligenza collettiva della rete il compito di controllare le invenzioni in attesa all'ufficio brevetti. L'ennesima applicazione del cosiddetto web 2.0 la propone una cordata di aziende, General Electric, IBM, Microsoft, Red Hat e Hewlett-Packard insieme alla New York Law School e all'Ufficio brevetti statunitense, l'
Alla conferenza internazionale del
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Insegnanti di tutto il mondo unitevi! Se vi chiedete come far entrare nella scuola le potenzialità del cosiddetto Web 2.0, cioè di quelle applicazioni che permettono agli utenti della rete di non essere consumatori passivi ma di creare i propri contenuti in una forma sociale e condivisa, il
«Gli scienziati sono pronti per applicare il grande potere della rivoluzione di internet alla comunicazione scientifica, ma sono stati ostacolati dalla natura conservatrice dell’editoria scientifica». Lo dice Michael Eisen, biologo dell’Università della California di Berkeley e co-fondatore di