Il nuovo numero della rivista australiana Fibreculture è tutto dedicato a teoria critica e web 2.0. Il sottotitolo dice "before, during and after the event", perché la nascita e l’emergere della rete collaborativa è un processo ancora in atto ma i cui contorni sono già stati tracciati da un fiume in piena di libri, post e talk a congressi. Uno degli articoli più interessanti di questo numero di Fibreculture è Beyond the ‘Networked Public Sphere’ di Ben Roberts, che analizza l’utopia tecnocratica del web come forma di partecipazione di per sé migliore, più aperta, più democratica. Criticando Yochai Benkler, Roberts afferma che le istanze di partecipazione non possono basarsi solo sull’uso di uno strumento tecnologico, ma devono far parte di un progetto politico-economico ben più ampio.
In questo senso è interessante anche il breve saggio di Michel Bauwens, Co-creation and the new industrial paradigm of peer production, che magari non aggiunge molto di nuovo a chi già conosce la sua visione del peer-to-peer come dinamica sociale e non solo tecnologica, ma ha il pregio di racchiudere in poco spazio le sue tesi principali. Infine c’è anche il collettivo Ippolita, che con Geert Lovink e Ned Rossiter firma The Digital Given: 10 Web 2.0 Theses.