In Europa non è ancora uscita, ma i milioni di PlayStation 3 vendute in Giappone e Stati uniti stanno già facendo gola a chi ha bisogno di una grande potenza di calcolo. Le nuove consolle hanno processori particolarmente potenti (3.2GHz) che saranno perennemente connessi alla rete. Perchè non usarli per risolvere problemi computazionali?
La stessa Sony ha annunciato che le PlayStation potranno essere usate per funzioni di calcolo parallelo, e ha autorizzato Folding@home, un programma di simulazioni al computer per studiare il comportamento di alcune proteine interessate in patologie come Huntington, Alzheimer, Parkinson. Nata a Stanford nel 2000, Folding@home ha già utilizzato un milione di Pc sparsi per il mondo. Ma con 10.000 Ps3 che lavorano in parallelo si potrebbe raggiungere una potenza di calcolo di un teraflops.
Ovviamente sfruttando i momenti – di solito la maggior parte del tempo – nei quali il proprietario della PlayStation non gioca e quindi il processore non lavora ai videogame.
In fila ad aspettare di accedere a questa enorme montagna di tempo-macchina inutilizzato si sarebbero già messi anche progetti meno nobili. Secondo Gartner, un'azienda di e-business e tecnologia, i milioni di Ps3 che saranno in rete tra pochi mesi attireranno cybercriminali ansiosi di utilizzarne i teraflops.
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