Il Global Burden of Disease Project, finanziato dalla Banca mondiale e condotto dalla Harvard University e dall’Organizzazione mondiale della sanità, lavora dal 1993 alle stime delle principali cause di morte.
Ora ha pubblicato su Plos Medicine le sue proiezioni di qui al 2030.
I tre scenari ipotizzati sono caratterizzati da diversi livelli di sviluppo socio-economico, ma hanno in comune l'aumento dell'età media in tutto il mondo e la diminuzione dei morti per malattie infettive, con l'importante eccezione dell'Aids, che aumenterà comunque le sue vittime.
Lo scenario intermedio di riferimento prevede una diminuzione della mortalità infantile del 50%, ma un aumento di morti per Aids da 2,8 milioni nel 2002 a 6,5 milioni nel 2030, nonostante la diffusione delle cure all'80% dei malati.
Nello scenario socio-economico peggiore, 50 milioni di morti all'anno, l'Aids resta la prima causa di morte. Nel caso migliore, solo 6 milioni di morti all'anno, scende l'Aids ma salgono incidenti stradali e malattie cardiovascolari proprio per il miglioramento delle condizioni economiche.
Le morti per cause correlate all'uso di tabacco, per esempio, potrebbero posizionarsi tra 7,4 e 9,7 milioni di morti. Il calo nei paesi ricchi, infatti, non compenserà il raddoppio dei decessi nei paesi più poveri.
Eccetera eccetera, i dati completi sono qui.