Un altro fumetto di uno dei miei autori referiti è appena uscito anche in Italia: Bitch! di Miguel Ángel Martín (Purple Press, 128 pagine, 16 euro), disegnatore spagnolo famoso per il classico Brian the brain e per i casini accaduti dopo la pubblicazione del suo Psychopathia Sexualis. Pochi mesi fa era uscito il suo Neurohabitat. Cronache dall’isolazionismo.
Stavolta Martín passa al colore, abbandonando il suo tagliente bianco e nero per riempire di colori acidi, fuxia, giallo, azzurro, i personaggi della sua storia. Altra novità: il futuro, in Bitch!, è un futuro politico e sociale. Non tecnologico, a differenza delle sue altre opere in cui scienza e tecnologia hanno sempre avuto un ruolo cruciale nella definizione dei futuri distopici di cui è un grande narratore.
In questo futuro postmoderno e fascistoide, i movimenti controculturali sono ridotti all’angolo dalla repressione ma anche dalle loro stesse contraddizioni. Allo Spraycan, il centro sociale in cui si svolge la storia, passano writers e lesbiche ma anche terroristi e antisemiti. Se i personaggi vi sembrano banali – dato che in fondo riproducono figure tipiche come il naziskin, il palestinese incazzato, la tipa della casa occupata che viene da una famiglia borghese – aspettate di vedere come si intrecciano le loro storie e le loro identità. I risultati delle loro azioni sono comunque la disperazione e l’annullamento di ogni slancio utopico e vitale. E la catastrofe, che incombe su di loro come un avvoltoio.
Qui la mia recensione di Neurohabitat.
Qui un’intervista a Martín su Bitch!
A seguire un paio di tavole.
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