 La scienza, anche la ricerca medica, come continuazione dell’impegno umano e sociale, come parte integrante del percorso culturale dell’essere umano. Renzo Tomatis è stato un interprete non comune di questa visione della scienza: medico, ricercatore di fama internazionale – ha diretto per lunghi anni l’Agenzia per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità – ma anche scrittore e protagonista di battaglie per la prevenzione del cancro, contro gli interessi aziendali e i loro condizionamenti alla ricerca, in aiuto dei lavoratori colpiti da patologie legate all’esposizione ad agenti tossici e cancerogeni.
La scienza, anche la ricerca medica, come continuazione dell’impegno umano e sociale, come parte integrante del percorso culturale dell’essere umano. Renzo Tomatis è stato un interprete non comune di questa visione della scienza: medico, ricercatore di fama internazionale – ha diretto per lunghi anni l’Agenzia per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità – ma anche scrittore e protagonista di battaglie per la prevenzione del cancro, contro gli interessi aziendali e i loro condizionamenti alla ricerca, in aiuto dei lavoratori colpiti da patologie legate all’esposizione ad agenti tossici e cancerogeni.
L’ultimo suo libro, L’ombra del dubbio (144 pagine, 13,50 euro) ,pubblicato postumo dall’editore Sironi e impreziosito dalle prefazioni di Claudio Magris e Paolo Vineis, è una raccolta di racconti che hanno sempre al centro la professione del ricercatore. Il primo soprattutto, quello che dà il titolo al volume, è un manifesto della sensibilità di Tomatis per i conflitti di interessi, i patteggiamenti continui con le dinamiche di potere e la perdita dell’innocenza che caratterizzano il lavoro di chi fa ricerca in un settore tanto delicato e importante, ma con tanti legami con l’industria, come quello medico. I protagonisti, compreso il narratore in cui si riconoscono tratti autobiografici, sono invischiati in gelosie, legami nascosti con finanziatori non del tutto limpidi e condizionamenti che ne piegano l’attività di ricerca indirizzandola verso verità non sempre cristalline.

 Lo scopriamo oggi: una settimana fa è morto
Lo scopriamo oggi: una settimana fa è morto  Secondo Jon Turney, science writer e ricercatore britannico che si occupa degli immaginari legati alla scienza, “tutti gli esseri umani sono futurologi”. Turney ama la scienza narrata, raccontata e i suoi legami con la cultura, e sostiene che “chi perde la capacità di immaginare il futuro non è un essere umano a tutti gli effetti”.
Secondo Jon Turney, science writer e ricercatore britannico che si occupa degli immaginari legati alla scienza, “tutti gli esseri umani sono futurologi”. Turney ama la scienza narrata, raccontata e i suoi legami con la cultura, e sostiene che “chi perde la capacità di immaginare il futuro non è un essere umano a tutti gli effetti”.

 Il Manifesto pubblica una lunga intervista a
Il Manifesto pubblica una lunga intervista a  George Church
George Church Science writer, editor, insegnante di scrittura saggistica creativa all’Imperial College di Londra,
Science writer, editor, insegnante di scrittura saggistica creativa all’Imperial College di Londra,  Utili, indispensabili, ma mai neutrali. Sono le tecnologie riproduttive e genetiche, i cui effetti sulle donne, ma non solo, sono legati a diversi fattori: la classe sociale, la posizione geografica, gli interessi delle aziende. Lo sostiene
Utili, indispensabili, ma mai neutrali. Sono le tecnologie riproduttive e genetiche, i cui effetti sulle donne, ma non solo, sono legati a diversi fattori: la classe sociale, la posizione geografica, gli interessi delle aziende. Lo sostiene  In bilico tra bene comune e oggetto di appropriazione privata, l’informazione è al centro dell’interesse di
In bilico tra bene comune e oggetto di appropriazione privata, l’informazione è al centro dell’interesse di  Tocca a
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