Chi ha detto che l’open access è una mania da smanettoni libertari? Negli Usa il «Federal Research Public Access Act» lo hanno scritto il senatore repubblicano John Cornyn e Joseph Lieberman, il democratico più a destra che ci sia, recentemente sconfitto alle primarie nel Connecticut. In fondo la questione sollevata è semplice: perché i risultati delle ricerche degli enti pubblici, cioè quelle pagate da tutti i cittadini, non dovrebbero essere liberamente accessibili a tutti, ma solo a chi si abbona alle costose riviste scientifiche? I due senatori, insomma, vorrebbero obbligare i grandi enti di ricerca pubblici a mettere tutti gli articoli scientifici su archivi «open» dopo sei mesi dalla pubblicazione su rivista, rendendoli così consultabili gratuitamente a chiunque disponga di una connessione internet.
Niente di rivoluzionario, dato che i primi sei mesi sono il periodo di maggior interesse scientifico di una pubblicazione, e visto che nell’ultimo anno sia il Research Council britannico sia la Commissione Europea si sono espressi a favore della pubblicazione open access delle ricerche finanziate con denaro pubblico.