Sono le 23.55. Il Doomsday Clock, lo spaventoso "Orologio del Giorno del Giudizio" che segna il conto alla rovescia verso la guerra nucleare, si è mosso in avanti di due minuti. Da oggi mancano cinque minuti a mezzanotte.
Il Bulletin of Atomic Scientists, la rivista fondata da alcuni dei fisici del Progetto Manhattan che dal 1947 registra il pericolo di conflitti atomici muovendo avanti e indietro le lancette del grande orologio situato nell'Università di Chicago, ha fornito tre motivazioni per lo spostamento verso l'apocalisse:
Anzitutto le 27,000 testate nucleari sparse per il mondo, 2000 delle quali pronte al lancio nel giro di pochi minuti. Magari il pericolo non verrà da Stati uniti e Russia, che comunque ne hanno in rampa di lancio un migliaio a testa. Ma le nuove potenze nucleari come Corea del Nord, Pakistan e India, e probabilmente tra qualche anno Iran sono una minaccia crescente.
Poi i cambiamenti climatici, che minacciano di distruggere molti degli habitat della specie umana. Per esempio quello degli Inuit, che tra pochi anni potrebbero trovarsi sciolto il loro bel pack (senza aver mai bruciato un litro di benzina).