A febbraio uscirà Wired Italia. Le folle nerd italiche sono in tripudio 🙂 Vado sul sito per abbonarmi e scopro che invece delle classiche due caselle di consenso per la privacy, una per il trattamento dei dati personali e un’altra per ricevere offerte commerciali, ce n’è una sola.
Non è possibile abbonarsi senza dare l’assenso a usare i propri dati per "l’esecuzione di attività finalizzate all’invio di comunicazioni
commerciali, vendita diretta, manifestazioni a premio e similari,
nonché, per gli stessi fini, alla loro comunicazione ai soggetti nostri
partner commerciali in attività di co-marketing e iniziative
commerciali".
Se non l’avete capito, significa dare l’autorizzazione a farvi chiamare a casa al sabato mattina per proporvi offerte di adsl e piani tariffari vari. Sono convinto che non sia legale non permettere ai clienti di scegliere. Comunque non mi abbono, e ripensandoci non è detto che sia un male.
RETTIFICA:
oggi, 17 febbraio 2009, mi ha scritto l’editore di Wired Italia per chiarire che non è obbligatorio barrare la casella sul trattamento dei dati personali. La mail recita:
La privacy policy utilizzata
è corretta in quanto nella prima parte informa la persona in procinto di
abbonarsi che il conferimento dei suoi dati personali è obbligatorio ai fini
dell’esecuzione dell’abbonamento e poi aggiunge che se l’abbonato è interessato
a ricevere comunicazioni commerciali da parte di nostri partner può (non deve)
barrare la casella sottostante.
In effetti leggendo meglio, il testo specifica che barrando la casella si autorizza l’invio di comunicazioni commerciali ecc. Si può anche non barrarla, però, e l’abbonamento resta valido (e questo non è spiegato molto chiaramente).
Di solito però ci sono DUE caselle, una per il trattamento dei dati personali, l’altra per l’invio di offerte commerciali e altri fini. Leggendo sul sito del Garante della privacy, il Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, cioè il Codice in materia di protezione dei dati personali, mi pare però di capire che l’autorizzazione dovrebbe essere esplicita:
Art. 23. Consenso
1. Il trattamento di dati personali da parte di privati o di enti pubblici economici è ammesso solo con il consenso espresso dell’interessato.
2. Il consenso può riguardare l’intero trattamento ovvero una o più operazioni dello stesso.
3. Il consenso è validamente prestato solo se è espresso liberamente e specificamente in riferimento ad un trattamento chiaramente individuato, se è documentato per iscritto, e se sono state rese all’interessato le informazioni di cui all’articolo 13.
Detto questo, non sono un avvocato e sinceramente non riesco ad andare oltre. Abbonatevi ma non date il consenso al trattamento dei vostri dati – sempre se non volete ricevere offerte commerciali!